Nell’avvicinamento alla manifestazione del 21 Ottobre Fermare l’escalation – Unitə contro guerra, armi e fossile, si è tenuta nell’aula studio occupata autogestita Break Now, nel Dipartimento di Agraria, l’iniziativa Parco Naturale o Base Militare? Quale significato ha la costruzione di una nuova base militare nel Parco di San Rossore? il 16 Ottobre 2023. L’iniziativa ha visto la partecipazione del Prof. Andrea Bertacchi, geobotanico e attivista del Movimento No Base e del Prof. Matteo Villa, sociologo dei processi economici e del lavoro.
L’iniziativa ha avuto lo scopo di approfondire le motivazioni del rifiuto di una buona parte della cittadinanza pisana e del Movimento No Base rispetto alla costruzione della nuova base militare nel territorio di San Piero a Grado e Pontedera per le forze speciali dei Carabinieri Tuscania e GIS. L’intervento del Prof. Bertacchi ha contribuito a mostrare l’incompatibilità tra la costruzione della base e la dimensione ambientale del parco di San Rossore, area protetta e dalla ricca biodiversità. Nell’iniziativa è stato approfondito il significato di “area protetta” e di “biodiversità”, discutendo dei diversi impatti che ha l’antropizzazione in questo tipo di zone e di quale potrebbe essere l’effetto devastante della costruzione di una servitù militare, sottolineando come per questo tipo di interessi strategici per lo Stato si vada spesso e volentieri in deroga a ogni tipo di tutela legale. Abbiamo visto insieme anche le caratteristiche specifiche e la storia del Parco di San Rossore, che da tempo è investito da un processo di sempre maggior militarizzazione, rispetto alle quali le opere di compensazione proposte dallo Stato (come la piantumazione di nuovi alberi in sostituzione di quelli che verrebbero abbattuti) risultano concretamente e scientificamente inefficienti e menzognere. Di seguito la presentazione di questa prima parte di iniziativa con dati ed elementi di spunto sui temi affrontati nel seminario:
La seconda parte dell’iniziativa ha visto l’ìntervento del Prof. Matteo Villa e un dibattito, in cui è stata ripercorsa la storia del concetto di Welfare in relazione all’ecologia, focalizzandosi sul rapporto umano-natura che in questo modo si è realizzato: la ricchezza e le garanzie di certe popolazioni e strati della società (bianchi, maschili, occidentali) si è basato sullo sfruttamento coloniale, patriarcale e militare di ampi territori del mondo, che hanno visto le conseguenze ambientali e climatiche di questo tipo di devastazione. La parola Welfare era stata coniata in opposizione a Warfare, ossia a uno stato di organizzazione dell’economia fondato sui bisogni della guerra. Oggi stiamo andando verso un Welfare non sostenibile, che sempre più si sta trasformando in un’economia di guerra, fondata sulla devastazione ambientale e militare dei territori, su processi decisionali non democratici, su una propaganda militarista e sul profitto che si trae dalla ricostruzione dei paesi distrutti dalla guerra. Di fronte a esigenze sempre più forti di colonialismo e governo militare del mondo, si spiega ancora una volta il perchè di una base militare nel nostro territorio e si rafforzano le ragioni di un “no” che invece vorrebbe un reale e più giusto impiego di risorse per i servizi e il benessere della società. Di seguito le slide utilizzate per questa seconda e ultima parte dell’iniziativa: