Presentazione della vita e delle esperienze didattiche di Nora Giacobini ricercate da Martina Mocci. Proponiamo di seguito le slide utilizzate durante l’iniziativa che raccolgono la vita di Nora Giacobini e la sua esperienza didattica e pedagogica. Entrambe sono state presentate con le parole della tesi di laurea di Martina Mocci. L’iniziativa si è arricchita con le riflessioni di chi ha vissuto il MCE negli anni 70-80, di chi è a scuola oggi e di chi con la scuola si confronta ogni giorno.
Nora Giacobini, insegnante e filosofa del ‘900, è una figura importantissima per riscoprire e valorizzare il ruolo delle diverse espressioni della pedagogia attiva nell’Italia del ‘900 e il ruolo che tantissime maestre, professoresse, filosofe hanno avuto in questo processo. Questo tipo di ricerche e riflessioni, storicamente oscurate in una trasmissione delle esperienze pedagogiche italiane che ha privilegiato significativamente soltanto le figure maschili, sono di grande importanza per conoscere l’impostazione teorica e le tecniche pedagogiche che hanno consentito di immaginare altri modi di stare scuola (sia nelle scuole primarie che secondarie di diversi gradi) e di valorizzare concretamente la creatività e le capacità dellə ragazzə e dellə bambinə. Sono, inoltre, un esempio di come poter lottare e sviluppare pratiche alternative all’interno delle istituzioni formative anche come docenti, maestri e maestre.
La storia e il pensiero di Nora, ricercate e presentata da Martina Mocci, sono un pozzo di ricchezza e possibilità per conoscere pratiche educative con queste caratteristiche, animate da una complessiva visione filosofica dell’educazione: giornalini scolastici autoprodotti e autogestiti, nuove e creative forme di lavoro di gruppo, modalità espressive e conoscitive non frontali e nozionistiche (come quelle artistiche), corrispondenze tra classi, ricerca e inchiesta sui problemi che stanno a cuore alle diverse classi e allə diversə ragazzə…
Tecniche provenienti dalla pedagogia popolare dei Frenet, sviluppata negli anni Venti del Novecento in Francia, e iniziata a praticare in Italia con la fine del fascismo dalla Cooperativa della Tipografia a Scuola, poi Movimento di Cooperazione Educativa.
Sono numerose le pratiche e le idee che vogliamo riscoprire insieme e che costituiscono un tassello di una storia di insegnamento e pedagogia improntate alla liberazione e alla democrazia reale in classe e nella società e che, come testimonia l’esperienza di Nora, sono possibili solo a partire da un impegno politico e collettivo.